venerdì 10 aprile 2009











Projection : pousser la chose jusqu’au bout, voir où elle va vous conduire , franchir les limites du soi. Vedere nella proiezione del sé oltre l’attimo presente

Vedere dove sono i limiti, dove va a finire un gesto spinto ancora e sempre più lontano.

Proiezione oltre il sé: uscire dalle trappole mentali dove restiamo troppo spesso imprigionati, sottomessi ai limiti fisici e psichici di un interno che non riesce a liberarsi, a espandersi, a gridarsi fuori.

Un pensiero si libera dal corpo attraverso l’esperienza che facciamo del movimento, dentro la musica anche, quando siamo percorsi, abitati dal suo respiro. Scopriamo ad ogni istante un’infinità di cose attraverso questo attraversamento del nostro essere corporeo. C’è una forza spirituale, un significato più ampio che le cose assumono dal momento in cui non è più il semplice imitare una forma dall’esterno, apprendere una tecnica, uno stile . Un pensiero si rende indissociabile dal corpo,dal movimento, dal respiro poetico di ogni singolo gesto; è una sorta di sguardo più ampio, inclusivo, che tesse legami tra i differenti linguaggi e modi d'espressione per dare forma alle impulsioni che attraversano il nostro "essere in vita". Ne faccio l’esperienza attraverso la pelle, la carne, e questo scatena un pensiero, un sentire, la percezione portata all’ennesima potenza da tutti i sensi risvegliati nell’atto creativo.


E’ un corpo che pensa,che vive e esiste nell’atto di dare forma a sé stesso; allo stesso tempo, è un pensiero che si incarna, è una sensibilità che prende corpo attraverso la materia animata dal movimento.

Come si può ancora significare in questo modo, come si può ancora assumere pienamente quella figura, quell’abito, quel ruolo, quella forma ideale, o maschera, dopo il corpo glorioso decostruito a poco a poco attraversando la storia, la psicanalisi, la filosofia, il linguaggio, nell’esperienza dalla modernità ai giorni nostri? Eppure resta ancora qualcosa che vale la pena d’essere salvato di questo linguaggio, oltre la forma ideale del soggetto o del discorso: quello che fa della poesia la poesia, la sua forza, la sua intrinseca bellezza, il potere della sua interna espressione messo al servizio di un pensiero, di una visione del mondo, dell’esperienza singolare di ciascuno di noi nelle infinite forme in cui riusciamo a investirla, a metamorfizzarla.

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