A proposito di mani e di vita…
Con le mani lavorerò fino a quando le mani mi faranno male, risuona la canzone di Zucchero, e camminerò un’altra volta ancora fino a dove i piedi mi porteranno,
sempre più lontano per trovare le risposte che non avrò..
Avrò’ mani sudate e stanche, forse con le unghie rotte e le dita annerite dalla terra o dal lavoro, e palmi callosi,
nella gabbia estenuante della fatica quotidiana.
Saranno mani dure e intagliate per raschiare la terra e occupare la mente,
e lasciare che la fatica anneghi il senso... forse per riempire quel vuoto di senso.
E avrò’ mani dolci e delicate pronte ad accarezzare ed avvolgere, a lasciarmi cullare quando l’angelo dell’amore verrà a bussare alla mia porta.
Verrà lì a rapirmi con le sue dita bianche e leggere per lasciarmi incantare dal suo lieve sogno.
E avrò mani per dire e raccontare, per dare forma ai miei pensieri, alle mie oppressioni ed ossessioni perché le storie diventino carne e vita,
e i corpi esultino o piangano lasciandosi portare dalla propria voce.
E avrò mani per cercare lasciandomi poi sorprendere da quello che troverò sul cammino;
Mani per giocare con il destino, la vita e la morte di chi mi è vicino..
E avrò mani caparbie per aggrapparmi alla vita anche quando essa vorrà sfuggirmi, scivolarmi via di dosso..
E mani bagnate di lacrime per sopravvivere a quelli che se ne andranno senza nemmeno dire addio.
Avrò mani sempre e comunque per fare, creare e trasformare.
Mani per dare forma e corpo a questa scintilla divina della mia anima nel mondo.