sabato 25 aprile 2009














Il mare penetrava allora dallo spessore dei capelli fino alla memoria.” M.Duras



Appropriare luoghi di sensazione,
zone d’esistenza fluida dove il mondo esterno e quello interno si confondono in un’ espressione unificante dei sensi.
Infrangere i limiti tra realtà e visione,
tra il movimento e l'immobilità,
nella parola o nel silenzio, per appropriare questi stati singolari d'esperienza.

Estate: l’immagine di braccia nude, la nudità di corpi esposti al calore del sole,
la pelle che trasuda in colori accesi, vivi, brillanti.
Frutti maturi: pesche rosse, meloni gialli, il rosa di angurie al culmine della loro maturazione;
la luce estiva, la piena luce del mezzogiorno:
il mare, l’acqua ovunque.
Immergersi, tornare a distendersi al sole.

La sensualità di corpi abbandonati al piacere dei sensi,
complici di carezze e baci, colmi di tenerezza e indolenza,
avvolti nel calore languido dell’estate.

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