lunedì 29 dicembre 2014

"Freezing painting", Lawrence Carroll ( esposizione al Mambo di Bologna e video on line)


Lawrence Carroll: "Ho conservato quest’idea per molti anni, l’idea di gelare qualcosa e tenerlo sospeso per un momento, con la possibilità che potesse riscendere e tornare  alla vita, differentemente, ancora una volta".



  Una tela distesa e' lasciata immergersi dentro questo bacino o cornice d’acqua raggelante al tatto (  prodotta da un meccanismo di raffreddamento posto sotto la medesima che a poco a poco la immerge in una massa incredibile d'acqua e la ricopre d'una pesante lastra di ghiaccio solida, sospesa per un tempo indeterminato, mantenuta in questa metamorfosi raggelante dell'acqua dal dispositivo di refrigeramento in atto.)


Bianco monocromo in strati successivi di pittura ad olio e cera su legno, la tela ricoperta di ghiaccio lascia trasparire tracce e aloni dove l’acqua s'addensa e solidifica a macchia, a coagulo, a nucleo aggrumante o in zone di livore dissecate dal gelo come bruciature d’un tempo  antico.


“Off-white colour", per Carroll "neutro non-colore portatore di memorie", il bianco intonaco sulla tela nelle sue molteplici sovrapposizioni dà all’artista la possibilità di azzerare  e sommare strato su strato, di coprire e lasciar trasparire, di sospendere nella glaciazione indeterminata e dissolvere allo stesso tempo la medesima perpetuandone, sommersa e velata, la sua  trama di vita. Nel video che filma la creazione dell'opera,  mani si immergono in quella vasca, divengono della patina assiderante dei ghiacci artici. Carroll evoca qui le idee di genesi e glaciazione: tenere qualcosa immobilizzato in una luce addensante e opaca, soffusa d’un livore come di bruciature di gelo, tenerlo sospeso per un tempo indefinito con la possibilità che possa tornare allo stadio precedente, e, ancora prima, più indietro, a uno stadio originario di creazione; quasi si volesse ripercorrere a ritroso dalla genesi d’una prima età glaciale sulla terra il processo inverso di  sommovimento degli oceani e delle masse solide nelle interne circonvoluzioni e spostamenti dei pianeti, nei grandi cambiamenti climatici, in un bagno di fuoco e  lava magmatica che come per i grandi cataclismi sopraggiunse nel passaggio da un'era all'altra sulla terra. In fasi alterne e cicliche lì a costituire e liquefare i blocchi antartici millenari fino a trasformare completamente il paesaggio terrestre esistente.





Le mani dell’artista si immergono nella coltre ghiacciata sovrastante la tela, muovono queste acque raggelanti al tatto fino al loro trasmutarsi in corpo e alone di ghiaccio con zone di intensificazione o slittamento dove l’acqua scivola in rigagnoli sotterranei, in trame intessute sulla superficie assiderante d'una tela-ragnatela monocroma.




Goccia a goccia ora si muove sul fondo dell’immagine-video oscurata: piccole gocce d'acqua all’ improvviso tintinnano nell’oscurità divendo tic-tac, coaguli di pioggia appena udibile, gocce cedute alla pioggia, rimbalzo d'un battito ritmico, regolare e appena accennato al suolo. Un gorgoglio d’acqua scorre e si ode divenire più chiaro, forte e nitido attraverso la corteccia immobile e spessa del ghiaccio, partendo da una fessura, da una zona di cedimento appena visibile della medesima, di lacerazione dove la pioggia si insinua e compie lentamente, il suo lavorio lento e graduale di liquefazione, di dissolvimento dei solidi raggelanti .

Acqua sgorgante, spring water,  fonte di vita appare come un piccolo gorgoglio zampillante verso l’alto nell’oscurità.  Mani si snodano da quella vasca immobile, articolazioni cominciano  a muoversi, a far saltare in aria i gettiti d'acqua zampillanti di vita. Battito di gocce nell’oscurità, primi passi di qualcosa che si muove, non visto, appena udibile, vagamente tintinnante e incerto nel buio all'albore di un suo nascere o al momento di un suo ritorno alla vita.






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